L’ansia prematrimoniale è normale che insorga?
Oppure va intesa come un grave campanello d’allarme da non trascurare?
Quali sono le possibili cause, e quali i sintomi significativi?
Quali strategie di gestione si possono adottare?
Non esiste una risposta unica alla prima domanda, poiché, se è vero che il matrimonio rappresenta un evento solitamente (ma non sempre) unico nella vita, con un grande impatto nella vita stessa di chi si sposa e con un’enorme assunzione (si spera) di responsabilità, rendendo dunque comprensibile la generazione di una certa quota d’ansia, è altrettanto vero che esso è il frutto di una libera scelta (o no?) auspicabilmente priva di condizionamenti negativi, dove i contraenti decidono per il loro futuro volendo amorevolmente costruire un nido familiare, e dunque questo dovrebbe costituire un evento gioioso
Quindi perché l’ansia prematrimoniale?
Le cose non sono così semplici, e per analizzare il complesso fenomeno del perché ci si sposa occorrerebbe forse un trattato con i contributi della psicologia sociale, dell’antropologia e della sociologia.
Voglio limitarmi qui a fornire alcune risposte e alcune considerazioni, senza la pretesa di essere esaustivo sull’argomento, e sperando di poter essere utile a chi dovesse trovarsi nella condizione di sperimentare l’ansia prematrimoniale senza sapere come interpretarla e come affrontarla.
Dunque, partendo da una definizione base di ansia prematrimoniale, essa può essere intesa come uno stato emotivo di preoccupazione intensa legato al matrimonio imminente, avente potenziali ricadute sul benessere dell’individuo al punto da inficiarne la lucidità nelle riflessioni e nelle azioni che egli compie.
Quali possono essere le cause dell’ansia prematrimoniale?
Naturalmente non è possibile generalizzare, è chiaro che ogni situazione è peculiare e risente della specifica storia dell’individuo e della coppia; inoltre, tale condizione può anche essere innescata da una preesistente tendenza all’ansia del soggetto, designando quindi un’attitudine all’ansia che nasce prima dell’evento stesso, e dunque l’ansia prematrimoniale in questione potrebbe non avere nulla a che fare con l’imminente matrimonio, in questo caso preso inconsciamente “a pretesto”. Sappiamo infatti che l’ansia può essere alimentata da motivazioni irrazionali, e che spesso un reale pericolo non sussiste.
Ciò detto, le possibili cause possono riguardare la paura dell’ignoto, i timori sulla vita coniugale, la pressione sociale e le aspettative familiari, preoccupazioni finanziarie, cambiamenti di vita e responsabilità.
Nemmeno aiuta la consapevolezza che nell’epoca attuale molti coniugi giungono a separarsi ad una distanza di tempo non eccessiva dal giorno in cui hanno contratto matrimonio, e gli aneddoti sulla rovina morale, sentimentale ed economica cui si va incontro in questi casi infarciscono piuttosto negativamente la prospettiva.
Ma è pur vero che una buona parte di coppie sposate rimane insieme nel tempo e sembra godere di buona salute, quindi non può essere solo questo timore a generare un’ansia invalidante, a meno che la coppia non sia già piuttosto traballante prima del grande giorno, e in tal caso l’ansia assurge a preziosa consigliera da ascoltare.
Certamente l’ignoto su come potrebbe evolvere la propria vita non aiuta a rasserenarsi, poiché in genere l’essere umano non convive bene con tutto ciò che presenta un margine di incertezza.
La pressione sociale può condizionare molto più di quanto le persone vogliano ammettere, e non è infrequente ritrovarsi ad aver compiuto una scelta inautentica, o in una fase della vita ritenuta inopportuna, talvolta anche subendo un implicito o esplicito ricatto in merito al prosieguo stesso della relazione.
Per quanto possa sembrare inattuale e desueto, in realtà ancora oggi molti individui adulti subiscono dittature morali provenienti dalla propria famiglia d’origine, pronta a sanzionare, moralmente e non solo, il proprio figlio qualora non dovesse rispecchiare i valori familiari considerati essenziali.
In tutti questi casi e altri ancora può rivelarsi davvero salvifica la scelta di una consulenza psicologica, individuale o di coppia.
Quali sono i principali sintomi dell’ansia prematrimoniale?
Tendenzialmente, sono sintomi assimilabili a quelli che caratterizzano le numerose sindromi aventi come base generica lo stato d’ansia, cioè insonnia o disturbi del sonno, irritabilità e nervosismo, difficoltà di concentrazione, sensazione di panico o paura intensa, problemi gastrointestinali o malessere fisico.
Come già accennato, è plausibile che tutto ciò possa avere un impatto piuttosto importante sulla coppia, considerato l’investimento simbolico, pratico e sentimentale applicato all’evento.
Un impatto che non va sottovalutato, ma nemmeno drammatizzato, bensì gestito nella maniera più efficace.
Comunicazione difficile, discussioni frequenti o tensioni crescenti, dubbi sulla relazione e sul futuro insieme, possono rappresentare indicatori significativi di un impatto sulla coppia che necessita un’attivazione preventiva al fine di scongiurare il peggio.
Quali strategie di gestione possono essere attuate per fronteggiare tali difficoltà?
Una comunicazione aperta con il partner è il primo punto fondamentale da approntare per una buona gestione di tali difficoltà. Può sembrare scontato, ma non sempre questo accade, stanti le più svariate resistenze ed eventuali difficoltà pregresse di comunicazione.
Condividere paure e preoccupazioni, nonché stabilire aspettative realistiche, costituiscono gli elementi centrali di tale comunicazione aperta.
Giunge in aiuto anche una pianificazione accurata del matrimonio, per quanto possibile, mediante suddivisione dei compiti e definizione di un budget realistico. La consapevolezza di poter contare su una buona alleanza tra partner nella gestione delle difficoltà è già di per sé, almeno in parte, riduttiva dell’ansia.
Quando questo non basta, a livello individuale è possibile applicare alcune tecniche di rilassamento che rivelano spesso la loro efficacia in generale nel trattamento dell’ansia, se utilizzate con metodo e costanza: meditazione e Mindfulness, esercizi di respirazione profonda, yoga o attività fisica regolare, giusto per citare le più note.
Se tutto questo non è sufficiente, allora diviene indispensabile fare ricorso all’aiuto di un esperto, che possa erogare il necessario supporto professionale a seguito di un’attenta valutazione.
Si può trarre beneficio da una consulenza psicologica individuale o di coppia, come già accennato, oppure da gruppi di supporto per futuri sposi.
In buona sostanza, non è possibile inquadrare il fenomeno dell’ansia prematrimoniale in modo univoco e lineare, esso va letto sempre nella specificità del caso, prendendo in esame una compagine di variabili di natura intraindividuale, intersoggettiva, sociologica e culturale.
Solo da una lettura attenta può scaturire una risposta proficua alla gestione del fenomeno ansioso correlato all’evento, muovendosi verso la miglior soluzione e recuperando la giusta serenità.