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Dipendenze

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Dipendenze

Le dipendenze costituiscono spesso un’area di forte interesse clinico, non di rado presenti in doppia diagnosi, cioè diagnosi di una psicopatologia + diagnosi di una dipendenza.

Le dipendenze non riguardano solo l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive, ma anche il gioco d’azzardo, il cibo, il sesso, lo shopping compulsivo e altro ancora.

In senso trasversale, tutte le dipendenze sono favorite dall’attivazione cerebrale di circuiti neurochimici specifici, quello dopaminergico e quello endorfinico.  

Il circuito dopaminergico, il cui mediatore chimico è il neurotrasmettitore dopamina, è anche denominato “circuito della ricompensa”, poiché attiva un comportamento che spinge la persona ad ottenere gratificazione.

   Il circuito endorfinico, il cui mediatore chimico è il neurotrasmettitore endorfina, o meglio le endorfine, trattandosi di una classe di sostanze, genera una sensazione di euforia e di benessere, generando piacere nella persona subito dopo il compimento dell’azione, che si tratti di assumere una droga o di gratificarsi mediante qualcos’altro, shopping, sesso e via di seguito.

Sono dunque sistemi che innescano e mantengono la motivazione, spingendo a ripetere nel tempo il comportamento che è risultato appagante.

Che cosa sono le dipendenze da un punto di visto psicologico?

Una dipendenza è caratterizzata da uno stato di tensione, che cresce di intensità se ci si astiene dal compiere l’azione gratificante, e che diventa dunque responsabile di comportamenti compulsivi, mancanza di controllo e bisogno ossessivo di una sostanza o attività.

Come già accennato, esistono diversi tipi di dipendenze.

Dipendenze da sostanze:

  • Alcol;
  • Droghe (legali o illegali);
  • Nicotina;
  • Caffè;
  • Psicofarmaci;

Dipendenze comportamentali:

  • Gioco d’azzardo patologico;
  • Shopping compulsivo;
  • Ipersessualità;
  • Dipendenza da internet e social media;

Quali sono le cause delle dipendenze?

  • Fattori genetici e biologici: una certa predisposizione biologica può rendere una persona più vulnerabile all’uso di sostanze o all’adozione di determinati comportamenti che producono dipendenza.
  • Fattori psicologici ed emotivi: stress e ansia, traumi passati, disturbi mentali, difficoltà di regolazione emotiva e altro ancora possono contribuire all’insorgenza di una o più forme di dipendenza.
  • Fattori sociali e ambientali: essere esposti all’uso di sostanze o altri comportamenti, ad esempio in ambito familiare, oppure vivere in una società che incentiva un determinato comportamento, ad esempio l’uso sociale dell’alcol, sono fattori che possono predisporre alla dipendenza.

Come curare le dipendenze?

Si può fare ricorso a diversi approcci terapeutici, meglio se integrati, per garantire una maggiore efficacia.

Psicoterapia individuale:

  • Terapia psicodinamica, utile a comprendere le motivazioni inconsce e i conflitti interni;
  • Terapia Cognitivo-Comportamentale, per poter modificare gli schemi di pensiero irrazionali e i comportamenti critici;
  • Terapia Dialettico-Comportamentale, più mirata a cogliere le visioni o bianco o nero favorendo azioni di maggiore flessibilità;
  • Psicoterapia di gruppo, particolarmente utile in contesti di comunità.

Il supporto medico può rivelarsi prezioso nei casi più complessi, tramite una farmacoterapia che preveda farmaci per ridurre il desiderio o il consumo di sostanze, o per gestire i sintomi da astinenza.

In alcuni casi, è ancor più corretto contemplare interventi basati sulla comunità.

Oltre alla comunità terapeutica come luogo di permanenza, ove trascorrere un periodo immersivo, si possono cercare gruppi di auto-aiuto, ad esempio Alcolisti Anonimi (AA) e Narcotici Anonimi (NA).

Tutti i supporti menzionati hanno una validità trasversale, necessaria per attuare strategie di prevenzione delle ricadute: identificazione dei fattori scatenanti e sviluppo di competenze per fronteggiare lo stress, giusto per citare le principali.

Importanza del supporto sociale

Ruolo della famiglia e degli amici nel processo di recupero: può rivelarsi fondamentale soprattutto per gestire gli stati ansiosi e depressivi associati all’astinenza, nonché per evitare le ricadute.

Importanza della rete sociale positiva: valida come sopra, ancor più nei casi in cui non sia possibile un legame familiare o amicale. Qualunque contesto sociale positivo può diventare un ottimo riferimento.

Un’altra area potenzialmente utile è quella della promozione del benessere generale:

  • Attività fisica regolare;
  • Alimentazione equilibrata;
  • Tecniche di rilassamento e meditazione;

Ci sono, infine, delle sfide comuni nel trattamento delle dipendenze.

Il rischio di ricadute e lo stigma associato alle dipendenze sono le più evidenti.

L’altra sfida, in qualche modo già accennata, riguarda la comparsa di stati ansiosi e depressivi.

Non di rado, infatti, chi è incline a sviluppare dipendenze è afflitto da una base ansiosa e/o depressiva, che viene in questo modo mascherata e controllata.

La sfida insita nell’arduo – ma non impossibile – compito di superare le dipendenze riguarda proprio il rischio, inconsciamente avvertito, che subito dopo aver superato la sofferente fase dell’astinenza si cominci a percepire sé stessi e il mondo come qualcosa di faticosissimo e indegno, temendo di non avere energia sufficiente per reagire.

Una presa in carico professionale che sappia guardare alla complessità del problema diventa una risorsa imprescindibile per affrontare al meglio quanto sopra descritto.

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